Il Club Deal è una forma di investimento che consente a un gruppo di investitori privati di unirsi per finanziare una singola azienda e/o un singolo deal
Fa parte del mondo equity, poiché gli investitori acquisiscono partecipazioni nel capitale sociale dell’azienda target.
Grazie alla sua capacità di fornire accesso a opportunità esclusive e di sostenere la crescita aziendale senza intromissioni significative nella gestione, si sta affermando come una strategia preziosa nel panorama degli investimenti.
Sebbene possa sembrare un “format” meno complesso, investire in un Club Deal richiede comunque grande attenzione: è cruciale che gli investitori verifichino attentamente il proprio profilo di rischio e che siano disposti a mantenere l’investimento a lungo termine (almeno 3 anni).
Al netto delle necessarie verifiche, questa forma di investimento offre vantaggi per tutti i player coinvolti nell’operazione: investitori e imprenditori.
Vantaggi per gli investitori
Uno dei principali vantaggi per gli investitori è l’avere un accesso privilegiato a opportunità esclusive, solitamente non aperte al pubblico.
Questa esclusività può offrire potenziali ritorni superiori rispetto agli investimenti tradizionali. Inoltre, è interessante poter effettuare un vero “cherry-picking”, andando a investire soltanto in imprese e deal che si ritengono meritevoli e progetti in linea con i propri valori.
Vantaggi per gli imprenditori”
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Una spinta verso mercati secondari efficienti e accessibili per investitori privati
L’Unione Europea ha recentemente approvato la Direttiva UE 2167/2021, conosciuta come NPL Secondary Market Directive, con l’obiettivo di facilitare lo smaltimento dei Non-Performing Loans (NPL) dai bilanci delle banche. Questa direttiva, entrata in vigore il 10 giugno 2024, introduce regolamenti più stringenti per le banche, incoraggiando allo stesso tempo lo sviluppo e l’integrazione dei mercati secondari. Essa concede maggiore potere gestionale delle posizioni in sofferenza agli intermediari finanziari autorizzati (secondo l’art. 106 T.U.B.) e alle società previste dall’art. 115 T.U.L.P.S., sotto il controllo e la vigilanza della Banca d’Italia.
La direttiva richiede ai Paesi Membri di eliminare le barriere di accesso che attualmente ostacolano la costituzione di mercati secondari efficienti, trasparenti e aperti a una gamma più ampia di investitori, inclusi quelli non istituzionali. Questo cambiamento permetterà, ad esempio, di aprire il mercato degli NPL ipotecari agli immobiliaristi, che potranno intervenire direttamente come investitori privati grazie alla professionalità dei gestori.
Le società di Gestione del Credito (i “gestori”) saranno soggette a un regime autorizzativo con requisiti stringenti di professionalità, competenza e onorabilità. Questo favorirà le strutture già presenti sul mercato, che possiedono le licenze appropriate e un track record verificabile tramite le operazioni pubblicate in Gazzetta Ufficiale.
L’apertura del mercato degli NPL agli investitori privati, come stabilito dalla Direttiva UE 2167/2021, rappresenta una significativa opportunità finanziaria. Essa favorirà l’ampliamento dell’accesso al mercato, offrendo nuove possibilità a chi è interessato a investimenti anticipando le aste e trattando i crediti con società autorizzate di gestione del credito come la nostra.
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