La direttiva liberalizza la cessione dei crediti deteriorati e introduce nuovi requisiti di vigilanza per i gestori di crediti

Il Consiglio dei ministri ha approvato, su proposta del Ministro per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR, Raffaele Fitto, e del Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, il decreto legislativo di recepimento della NPL Secondary Market Directive. Questo importante passo avviene a pochi giorni dalla data definitiva del 29 giugno, quando la Direttiva UE 2167/2021 entrerà in vigore senza ulteriori rinvii.

La direttiva, che modifica le precedenti direttive 2008/48/CE e 2014/17/UE, mira a uniformare le norme relative alla cessione dei crediti deteriorati, favorendo lo sviluppo dei mercati secondari e rafforzando le protezioni per i debitori ceduti.

Secondo il comunicato di Palazzo Chigi, la direttiva introduce diverse novità significative:

  1. Liberalizzazione della Cessione dei Crediti Deteriorati: Le istituzioni finanziarie potranno cedere i crediti deteriorati ai cosiddetti “acquirenti di crediti” (credit purchasers), che possono essere persone fisiche o giuridiche che operano professionalmente in questo ambito.
  2. Aumento delle Protezioni per i Debitori Ceduti: Vengono istituiti maggiori controlli sul mercato dei crediti e vengono introdotte nuove tutele per i debitori ceduti. Questo include un regime autorizzativo e di vigilanza minimo per i “gestori di crediti” (credit servicers).
  3. Regolamentazione dei Rapporti tra Acquirenti e Gestori di Crediti: La direttiva disciplina i rapporti tra acquirenti di crediti, gestori di crediti e, ove applicabile, fornitori di servizi di gestione dei crediti, introducendo anche obblighi informativi, regole di condotta e un nuovo albo di vigilanza per gestori di crediti, insieme a un sistema di reclami per i debitori.

La direttiva doveva essere recepita entro il 29 dicembre 2023. Tuttavia, è stata prevista una norma transitoria che consente ai soggetti già operativi al 30 dicembre 2023 di continuare le loro attività fino al 29 giugno 2024 o fino all’ottenimento dell’autorizzazione necessaria.

Un commento sulla Direttiva UE 2167/2021, approvata il 10 giugno 2024, meglio nota come NPL Secondary Market Directive, sottolinea come il Legislatore Europeo si sia concentrato sulla rimozione degli NPL dai bilanci bancari. La direttiva impone regole più rigide per le banche e incentiva lo sviluppo e l’integrazione dei mercati secondari. Ciò dà maggiore potere gestionale agli intermediari finanziari autorizzati (106 T.U.B.) e alle società 115 T.U.L.P.S., con un regime autorizzativo e di vigilanza gestito dalla Banca d’Italia.

Gli Stati Membri sono tenuti a eliminare le barriere di accesso per creare mercati secondari efficienti e trasparenti, aperti anche a investitori non istituzionali. Questo permetterà, per esempio, di coinvolgere gli immobiliaristi nel mercato degli NPL ipotecari, consentendo loro di intervenire come investitori privati con il supporto professionale dei Gestori di Credito.

La direttiva impone alle società di gestione del credito requisiti specifici di professionalità, competenza e onorabilità, favorendo le strutture già presenti sul mercato, dotate delle necessarie licenze e con un track record verificabile. L’apertura del mercato degli NPL agli investitori privati rappresenta un’opportunità finanziaria significativa, ampliando le possibilità di accesso e permettendo agli interessati di anticipare le aste, trattando i crediti con società autorizzate di gestione del credito.

Se ne discuterà ulteriormente il 19 giugno al Caffé di BeBeez, in vista della prossima entrata in vigore della direttiva.